Contro le religioni

Tutte le confessioni religiose si dicono contrarie a uno Stato confessionale, organizzano tavoli di confronto, conferenze e dibattiti per ribadire l’importanza e il valore sostanziale della vita umana e dei diritti civili. Allora perché quando si discute se lo Stato italiano debba o meno dotarsi di leggi o strumenti giuridici che permettano di allargare i diritti civili delle persone, tutte le confessioni religiose si preoccupano di organizzare campagne, conferenze e dibattiti contro diritti civili quali il matrimonio omossessuale, l’eutanasia, l’inseminazione artificiale o l’utero in affitto, l’equiparazione della tassazione per le attività commerciali religiose come se questi non avessero un valore sostanziale per lo Stato in cui mancano? La risposta è una sola. Le religioni sono contradditorie. Da millenni la civiltà nel suo più alto significato, per affermarsi ha dovuto combattere  solo contro una cosa: l’oscurantismo religioso e l’autorità della verità rivelata che non avevano altro scopo che il controllo delle masse e l’affermazione del  potere politico. Le religioni hanno causato direttamente e indirettamente la morte delle più grandi menti che siano apparse sulla faccia della Terra: Socrate, Ipazia, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Cartesio, Cardano, Campanella, Tommaso Moro, Oscar Wilde, Alan Turing solo per ricordarne alcuni. Personalità che hanno contribuito all’elevazione dell’uomo da semplice macchina termodinamica a essere capace di sconfiggere le malattie, il dolore e l’ignoranza, di portare la cultura umana a un livello visibile e chiaro, materiale e sottoponibile a giudizio, in una parola a rendere l’uomo libero dalla schiavitù dell’altro uomo e non soggiogabile né alle parole, né alle credenze di altri solo perché sono o sarebbero della maggioranza.

A questo punto mi domando se una società che vuole affrontare coerentemente con i suoi cosiddetti valori le sfide del suo tempo, non debba allargare i suoi diritti subito e senza remore, altrimenti quelle che sembrano apparire solo come delle resistenze psicologiche e incomprensibili di poche sacche di oscurantismo all’interno della nostra società, possono invece diventare la preparazione del terreno ideale per uno Stato confessionale e terroristico che non deve far altro che arrivare e bussare alla porta giusta. Non c’è scritto nella Bibbia “chiedi e ti sarà dato”?

4 pensieri riguardo “Contro le religioni

  1. Io credo che non siano le religioni ad essere contraddittorie, ma gli uomini che le strumentalizzano.
    Ogni volta che si parla di ampliare i diritti a chi non fa parte della loro comunità si lede l’orgoglio di uomini e donne saccenti e stolti.
    Si tratta di politica da quattro soldi.
    Libri sacri derisi con un comportamento bigotto e sciocco, e la parola dei profeti massacrata da un comportamento spesso lontano da ogni senso del rispetto.
    Dobbiamo combattere questa gente, mettendola davanti ad uno specchio e di fronte alle stesse parole che predicano.
    Ama il prossimo tuo come te stesso, per esempio, sarebbe sufficiente a farci stare tutti bene.
    Combattiamoli con l’arma che in pochi abbiamo, l’intelligenza.
    E se troviamo serpenti, tra questi stolti, tagliamo loro la testa (in senso metaforico ovviamente 😉 )

    1. Le religioni sono contraddittorie perché sono state create dall’uomo e in epoche in cui la vita era diversa e le condizioni materiale, sociali e economiche molto più difficili e crudeli. “Ama il prossimo tuo come te stesso” non è da meno, perché in giro ci sono troppe persone che non si amano abbastanza, che subiscono senza protestare, che si fanno del male senza mettersi in discussione, che vivono delle vite incapaci di cambiarle. Le religioni sono una parte importante della nostra cultura, ma non confonderei il sentimento religioso con le confessioni religiose. Queste ultime e i loro dogmi sono contradditorie, non la volontà ragionevole di credere in qualcosa di superiore. Una credenza del genere non può impedire a chi non crede di vivere una vita sottoposto ai dogmi degli altri. Viviamo in una repubblica in cui le regole sono comuni e devono essere scritte per tutti, non solo per i credenti.

      1. Sono d’accordo con te. È una vita che combatto questa gente. Il solo fatto di essere omosessuale mi ha spesso costretto a scontrarmi duramente. E la battaglia continua. Ma di fatto tutto è sempre frutto del marciume umano.

      2. Fino a quando il marciume umano crederà nella verità rivelata non si potrà fare molto. Per questo è necessario battersi contro le contraddizioni che le posizioni culturali delle confessioni religiose producono. Grazie del confronto.

Lascia un commento